Il Ritorno dei Templari a Napoli
Napoli , crocevia Internazionale dei
Templari per La terra santa , storia e esoterismo del Medioevo templare
, un successo di pubblico senza
precedenti , una grande iniziativa tra
le sale delle terrazze del Castel dell’Ovo la chiesa dell’incoronata dei cavalieri
Templare di via Medina, la sala
del capitolo di San Domenico Maggiore e l’Eremo dei Camaldoli
“Napoli dall’alba del Medioevo Templare è il titolo dell’ interessante rassegna che si
è svolta in questi giorni , grazie ad un programma molto articolato e
variegato, arricchito anche da diverse visite guidate alla scoperta dei luoghi
che hanno ospitato i Templari nella città di Napoli. Ideata e curata la Laura
Miriello, Massimo Maria Civale , Francesco Vernetti, Tullio Pojero con la
collaborazione della Confraternita Internazionale di Volontariato dell’Ordine
dei Cavalieri Templari Cristiani Jacques De Molay, lo scopo dell’iniziativa e
stata quella di rilanciare Napoli capitale indiscussa dei Cavalieri Templari
attraverso le tracce ritrovate della presenza a Napoli, l’iniziativa si e divisa in una “mostra narrata” e in apposite visite
guidate nelle Sale delle Terrazze di
Castel dell’Ovo a Napoli.
La Mostra un percorso espositivo delle
opere artistiche di Ernando Venanzi ispirate al Medioevo templare, con la
riproduzione storica di armature e armi dall’alto Medioevo al primo Umanesimo;
le opere della collettiva degli artisti
(Geraldo Lafratta, Buonne, Loredana Giannuzzi, Giuseppe Cascella, Tullio
Pojero). L’altro percorso dedicato all’ alchimia
con l’esposizione del Libro Templare più
grande del mondo, realizzato con il composto Polvere di Vento del M° Edoardo Greco della casa Museo Arte Grecò ;
Infine simboli esoterici napoletani, con
stampe e riproduzioni della simbologia esoterica e cavalleresca presente nelle
fabbriche di Napoli curato da Laura Miriello e Tullio Pojero; infine il terzo
itinerario è sostanzialmente un percorso didattico, grazie alle stampe di
antichi documenti (la pergamena di Chinon) e materiale informativo curato dal Gran Priore Fr. Massimo Maria
Civale in stretta collaborazione con Emiliano Amici del Blog Sguardo sul Medioevo .
Sabato 20 nella
Chiesa Templare della Madonna dell’Incoronata in via Medina , ha avuto luogo il
suggestivo 29° Capitolo di Vestizione Cavalleresca. Dopo la celebrazione della
Preghiera per la Pace e la Solidarietà celebrata
da Don Donatello Camilli, il Gran Priore Fr. Massimo Maria Civale ha
illustrato e ha letto ai undici novizi , poi Cavalieri e Dame , le regole le linee di condotta da tenere. Il Templarismo non è nè filosofia né
politica: è un “modus vivendi”, è l’essere tutt’uno con la società civile. Il Templare è
messaggero dei propri principi. Il Templare opera per se ma soprattutto per gli
altri, credendo fermamente nell’uguaglianza fra gli uomini proprio come il
Cristianesimo ci insegna. Essere Templari non significa indossare un mantello:
ciò che veramente conta è quello che si porta dentro, quell’insieme di
insoddisfazione e di tensione morale ed intellettuale che ti fanno vedere le
cose in maniera differente. L’insoddisfazione nasce proprio dal contrasto dato
da quello a cui sei stato educato e ciò che normalmente si riscontra nella
società odierna. Lo scopo principale del Templare, oggi, è quello di provare a
migliorare la qualità dei cittadini, di sostituire l’egoismo con il servizio,
di rendere i giovani più coscienti e più efficienti, al fine di utilizzare la
propria efficienza al servizio del prossimo.
La cerimonia di Vestizione ha suscitato molto interesse sia
a livello giornalistico che delle numerose persone intervenute ed
rappresentanti di altri ordini e
Accademie . Il Priorato generale , con
il Gran Priore Internazionale Fr. Massimo Maria Civale e il Capitolo e i suoi
Cavalieri, hanno incoraggiato e
coinvolti i nuovi postulanti invitando a
seguire le direttive dell’Ordine dei
Cavalieri Templari Cristiani Jacques De Molay.
Nella stessa giornata presso il Convento delle Suore di Santa Brigida
(Eremo Dei Camaldoli) con la presenza di circa 200 ospiti e stato presentato il
Libro di Le Tracce dei Templari a Napoli di Laura Miriello , storica,
ricercatrice e studiosa di discipline tradizionali che attraverso uno studio
sulle fonti e sui simboli lasciati in numerose antiche strutture della città ha
potuto ricostruire nel suo “Le tracce dei templari a Napoli” le misteriose
presenze dell’antico ordine.
Edito da Stamperia del Valentino, il testo sottolinea
l’importanza di questo spaccato storico poco approfondito nonostante l’evidente
presenza nei secoli e in alcuni luoghi della città di Partenope e quasi
trascurati in ottocento anni di storia. Il risultato è una mappatura insolita
dei luoghi frequentati dai Cavalieri del Tempio ricostruita proprio sulla base
dei simboli rinvenuti.
Alcune croci presenti nelle sale interne del Castel Nuovo
sono state messe in relazione con quelle presenti nelle celle dei castelli
francesi di Domme e Chinon dove era attestata la presenza dell’ordine e prova
che la tradizione dell'ordine ha continuato a vivere nelle commende degli
ordini aragonesi dal 1330 al 1453. Alcune chiese come Sant’Eligio e San
Giovanni a mare o la Chiesa dell’Incoronata dimostrano come l’area portuale
fosse interessata dalla presenza dei templari. La prima milizia di Cristo era
stata istituita da Alfonso I d’Aragona a Monreal nel 1128 sulla base della
milizia dell’ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Nel 1131 il monarca
aragonese dettò il testamento a favore degli Ordini del Santo Sepolcro, dei
Templari e degli Ospitalieri permettendo a loro il dominio su tutte le terre
del regno e sugli uomini. Nel 1456 un re aragonese regna ancora su Napoli e
proprio da lui provengono le croci rinforzate del Castel Nuovo.
nella zona della Chiesa di Spina Corona conosciuta come
l’Incoronata a via Medina vi era nel medioevo uno dei luoghi mistici
dell’ordine che venerava le sante spine, rappresentazione del cammino
spirituale verso la Gerusalemme celeste. Un luogo molto vissuto dove, sul
portale della chiesa, la regina Giovanna I aveva fatto apporre una reliquia
della corona di Cristo donatale dal cugino re di Francia.
Nella prima parte del libro si tratta delle fonti e della
ricostruzione cartografica dei luoghi in cui i templari vissero e operarono
durante le crociate. Nella seconda parte del libro è trattata la simbologia
esoterica degli ordini cavallereschi e dei templari sulla base di documenti
inediti.
Le ricerche inoltre documentano una presenza templare ben
radicata nel territorio campano a Casalnuovo, Marigliano, Aversa, Pozzuoli, in
cui erano presenti commende e fattorie.
Infine nella splendida sala del capitolo di S. Domenico
Maggiore in salita S.Domenico Maggiore Convegno e incontro con il Clan Sinclar
(Scozia) e i Templari di Napoli tra esoterismo e storia.
Storia, cultura e solidarietà , un atto sociale da parte dei
Corpi Sanitari Internazionali, con la
presenza del comandante generale Alessandro della Posta, il comandante della
Regione Campania Gen. Angelo Schiano di Zenise , nonché Priore della Campania
dei Templari Jacques De Molay con
numerosi ufficiali e cavalieri hanno consegnato nelle mani del responsabile
dell’UNICEF di Napoli, il consigliere
comunale Francesco Vernetti vestiario per i bambini poveri di Napoli.
Oltre a questo grandissimo evento di risonanza
Internazionale; La confraternita Jacque De Molay, in forte espansione a Napoli, già presente con i Priorati in tutta
Italia ed in alcuni continenti Africa,
America e in Europa, e impegnata oltre
nel sociale nella difesa dei Cristiani in Terra Santa.
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